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giovedì 18 ottobre 2012

Ah Gli Archeologi canaglia!!



Come primo intervento voglio riportare questo post del lontano 2009 pubblicato su http://generazionediarcheologi.myblog.it da maraina81, che mi sembra perfetto come manifesto del mio nuovo Blog. 

non vorrei però abituarmi ad interventi seri perciò da ora in poi  solo Canagliate Archeologiche!!!


Sono intorno a noi, in mezzo a noi...gli archeologi-canaglia!
"Credo fermamente in un episodio dimenticato dalla storia dell'umanità" dice Graham Hancock, a proposito del diluvio universale. Secondo la nostra simpatica canagli chi si salvò con l'arca colonizzò l'Egitto, le Ande e il Messico.
Comunque sia, chiunque sia sopravvissuto al diluvio deve aver ricevuto un aiuto da una civiltà più elevata. Ma quale, caro Robert Bauval? AH, certo, il cosiddetto "Popolo delle stelle" che scompare, però nel 3400. Forse per colpa di cambiamenti climatici, forse perché, penso io, fu preso a calci nel culo dagli Egizi. Ma questa è un'altra storia. Il popolo delle stelle fa dei cromlech che fanno una pippa a Stonehenge, stando a vedere ciò che l'orgoglioso Bauval ci mostra. E poi, a furia di calci in culo e di cromlech abbattuti, scompare il megalitico popolo delle stelle e compaiono gli Egizi.

E se dico Egizi dico Piramidi, no?

"vorrei vedere la piramide di Cheope ma sono miope ma sono miope..."

Ed ecco le piramidi della IV dinastia, dinastia che in soli 70 anni ha costruito 10 (10?) piramidi. Ed ecco il solito leit-motiv: in che modo? Prima le piramidi erano costruite a blocchetti. Poi arrivano Cheope &Co e vengono costruite le grandi piramidi in blocchi enormi. E nella V dinastia si ritorna alle (sfigate) piramidi a blocchetti. MA Hancock, Dio l'abbia in gloria, ci dà un'idea geniale: le piramidi le hanno finite Cheope e discendenti, MA in realtà erano iniziate MIGLIAIA di anni prima!!! 10mila anni prima qualche fanciullo del popolo delle stelle iniziò a costruire le piramidi in epoca preistorica, poi dopo millenni di silenzio e nulla, Cheope un giorno si svegliò e fece ultimare la sua piramide.
Ma ecco il leit-motiv dei leit-motiv: la cintura di Orione! E la sfinge si trova esattamente dove, nel cielo stellato, si trova ora una bella nebulosa davanti alle tre stelle di Orione, che naturalmente ricalcano la posizione delle tre piramidi, per chi si fosse perso gli ultimi 20 anni di speculazioni archeoastrologiche che riempiono la bocca (e le tasche) degli amici di Giacobbo. Ed ecco l'idea geniale: come ci hanno detto quei genii del male degli Egizi quando è stata dedicata la valle di Giza completa di Piramidi e Sfinge? Non con un'iscrizione o con un geroglifico che dica "nel giorno tale ho fatto questo" (d'altronde gli Egizi non scrivevano mai niente, no?) ma semplicemente posizionando i vari monumenti in modo da piazzarli sul modello della cintura di Orione nel cielo. Non ho capito come faremmo a capire in modo così facile e immediato questa fantomatica data, ma tant'è...

E poi arriva un geologo che si chiama Schoch (il nome è tutto un programma!): secondo lui la sfinge di oggi non è l'originale, perché ha la testa troppo piccola, a causa di una lunga e infinita erosione. Così il nostro Schoch ci dice che la sfinge è più antica di quello che si pensa. Ma alla domanda "e chi l'ha costruita 5000 anni prima di Cristo?" il nostro eroe risponde candidamente "io sono un geologo. A questa domanda devono rispondere altri." Grazie al piffero, idiota!

Ed ecco che tutto torna all'inizio, al diluvio: la sfinge presenta tracce di erosione inequivocabilmente dovute alla pioggia. Non una pioggerellina di marzo leggera, no, ma nientepopodimenoché il diluvio di cui sopra (non ha il coraggio di dirlo, ma intanto tutti quanti noi dotati di un minimo di intelligenza deduttiva abbiamo fatto due più due...)!

Sono strabiliata. Io, brutta stronza archeologa ufficiale non credo ad una parola delle cose che ho sentito fino qui. Dice il nostro eroe Giacobbo, mediatore di questo manicomio, che è interessante il modo di ragionare di questi archeologi-canaglia. Il modo di ragionare? Allora, da che mondo è mondo, e da che l'archeologia se dio vuole è diventata una disciplina "scientifica", l'archeologo ragiona così, cari i miei Hancock, Bauval, Schoch e Giacobbo: l'archeologo vede i segni, le prove, le evidenze materiali di ciò che studia e da lì tira le sue interpretazioni, che cerca di provare cercando confronti (perché la lectio facilior, che la filologia insegna essere la cosa vincente, è che è più facile che si verifichi la norma piuttosto che l'eccezione), dopodiché giunge a delle conclusioni che verranno ben documentate e scientificamente provate. I nostri eroi invece ragionano così: hanno un'idea, che sia balzana o meno non importa, dopodiché cercano nelle evidenze oggetto del loro interesse le conferme della loro idea. Se poi non sono conferme un bel "ci può stare" oppure un "perché no?" va bene uguale, tanto basta scrivere libri e andare ospiti alla RAI che sono soldi (dei contribuenti) assicurati.     



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