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martedì 15 gennaio 2013

Piramidi in Mugello???!!! secondo me sono molto meglio i tortelli mugellani!!!


Recentemente sono state scattate delle foto di una località nei pressi di Pontassieve in Toscana, In un posto nel quale si giunge da Firenze prendendo la provinciale per Rosano.  Guardando dal lato destro della strada quando manca circa un chilometro per Pontassieve  si possono vedere tre strane colline di forma piramidale, le quali sono in scala differente, proprio come le celeberrime piramidi egiziane nella piana di Giza. Alcuni esperti interessati a verificare il punto di vista da cui sono state fatte le fotografie, si sono recati sul posto per rendersi conto di come stavano le cose.
Intanto hanno scoperto che nel mondo vengono spesso segnalate possibili strutture piramidali: ad esempio, in Cina si è pensato a una possibile origine architettonica di alcune colline a forma di piramide, così come in territorio bosniaco. Recentemente, un articolo della Pravda, parlava di come fossero state scoperte delle piramidi, simili a quelle in Egitto, nella zona di Lugansk, nell’attuale Ucraina dove, secondo alcuni, viveva una civiltà molto sviluppata, all’incirca nel III millennio a.C. L’unica piramide verificabile sul territorio italiano sembrerebbe la piramide Cestia di Roma, all’interno della quale qualcuno dice avvengano fenomeni stranissimi e inspiegabili, come l’apparizione di una specie di nebbia verde.
Tornando a Pontassieve, e alla zona segnalata dalle foto numerosi reperti archeologici mostrano come essa fu dominata dagli etruschi in un uogo di importanza strategica costituito dalla confluenza dell’Arno con il Sieve. Alla ricerca delle radici nel tempo del termine “Mugello” (la zona in cui si trova Pontassieve) è uscito fuori che, precedentemente agli etruschi, nei pressi dell’attuale cittadina si era sviluppata una civiltà antecedente, quella di una popolazione chiamata dei Ligures Mugelli (o Magelli), stanziata in un luogo dai confini non sempre precisi.
Cercando nella documentazione sul misterioso popolo dei Mugelli, venne alla luce come nella vicina Bilancino (Barberino di Mugello) erano stati condotti scavi in un’area destinata a un lago artificiale, che avevano fatto rinvenire resti di un accampamento abitato dai cacciatori del Paleolitico superiore 25.000 anni fa, in un periodo dove, come indicato dall’analisi del carbone e dell’origine delle infiorescenze, vi erano praterie con scarsa presenza di alberi (proprio quelli che, invece, coprono attualmente le colline piramidali) e territori paludosi vicino a quell’accampamento. Quest’ultimo si trovava presso il fiume Sieve, ai piedi di una collina nei pressi della quale sono venute alla luce tracce di officine per lavorare e scheggiare la selce e il diaspro. Questo tipo di lavorazione è riconducibile alla fase culturale del Gravettiano a bulini, la quale si è sviluppata sopratutto nella zona di Noailles, in Francia, e finora non aveva trovato corrispettivi in territorio italiano.
Nella zona di Pontassieve esisteva, quindi, una comunità umana fin dal Paleolitico ed è possibile che, successivamente, vi possano essere state reperite tracce di manufatti, e anche di strutture architettoniche della stessa epoca di quelle mediorientali ed egiziane. Le popolazioni più antiche del territorio italiano, come i celti e gli etruschi, avevano riti molto complessi, che prevedevano la realizzazione di locali sotterranei per i defunti, ma era a loro totalmente estraneo un tipo di culto che prevedeva l’edificazione di piramidi. La civiltà che è coinvolta nella costruzione delle piramidi nel Mugello è qualcosa di precedente ai celti e agli etruschi, e può essere collegata a coloro i quali realizzarono le piramidi di Montevecchia, nella valle del Curone, in provincia di Lecco.





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