La notizia aveva fatto il giro del mondo pochi giorni fa: secondo un papiro del IV secolo dopo Cristo, e dunque vecchio di 1700 anni circa, Gesù avrebbe avuto una moglie. Nientepopòdimenochè Maria Maddalena, che dunque sarebbe stata la consorte di Nostro Signore. Ad annunciarlo è stata la ricercatrice americana Karen L. King in un convegno internazionale (il X congresso internazionale di studi copti ospitato presso l'Istituto Patristico Augustinianum di Roma, a due passi dal Vaticano): immediate le osservazioni - specialmente nel Web - sulla presunta "verità" storica di un Gesù sposato che avrebbe potuto segnare la fine del celibato dei preti e scardinato il "potere" della Chiesa cattolica.
Ora c'è chi si pone domande serie sulla genuinità del documento. Lo ha fatto per primo Alberto Camplani, eminente coptologo dell'Augustinianum, pubblicando le sue osservazioni sull'Osservatore Romano alcuni giorni fa. Scrive Camplani: "Ragioni consistenti indurrebbero a concludere che il papiro sia anzi una maldestra contraffazione (come tante altre provenienti dal Vicino Oriente). (…) In ogni caso un falso".
UN OGGETTO D'ANTIQUARIATO - Cerchiamo di andare più a fondo. A mettere in discussione la genuinità del documento, come riporta Tempi - il settimanale di Comunione e Liberazione - è innanzitutto la provenienza del frammento. Non è frutto di scavi archeologici, ma - pare - è un oggetto d'antiquariato. Un altro elemento che ha messo in sospetto gli studiosi è rappresentato dall'aspetto del documento. Già nel corso del Convegno vari esperti coptologi hanno sottolineato come non sia possibile comprendere il tipo di frammento (se un amuleto o un resto di un codice letterario); la scrittura non è tipica dei manoscritti sicuramente datati o databili al IV secolo; per qualcuno addirittura l'ignoto amanuense avrebbe potuto scimmiottare a mano il copto a stampa.
Ma c'è addirittura chi sostiene che la datazione del frammento possa essere molto più sicura, e certo non si tratterebbe di un documento del IV secolo, ma più modestamente dell'appena finito XX secolo e precisamente degli anni '40-'50. A sostenerlo è stato il professor Francis Watson, docente presso il dipartimento di Teologia e Religione della Durham University, in Inghilterra, ha detto proprio ieri al quotidiano svizzero Sonntags Blick: "Ulteriori indagini potranno dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio il fatto che si tratta di un documento figlio dell'era moderna".
I CODICI DI NAG HAMMADI - Per Watson, infatti, il documento sarebbe nato assemblando una serie di documenti (tra apocrifi e tradizioni su Gesù) fino a formare un nuovo testo che, naturalmente, non ha niente in comune con i Vangeli - né quelli canonici, né quelli apocrifi. Secondo Watson questo sarebbe accaduto nei tardi anni '40 a Nag Hammadi, in Egitto, o comunque partendo dai "Codici di Nag Hammadi", una serie di documenti. Sono 13 papiri che contengono il Vangelo di Tommaso (uno degli apocrifi) e una parziale traduzione della Repubblica di Platone: i documenti religiosi sono espressione dello gnosticismo, corrente molto attiva nella Chiesa dei primi secoli e poi considerata come eretica. Per il professore, insomma, si è trattato di un'enorme marmellata di frammenti che ha dato origine ad un nuovo testo, messo in pagina da qualcuno in vena di truffa. Un documento finto per una verità finta, praticamente l'opera di un emulo del capitano Simonini del "Cimitero di Praga" scritto da Umberto Eco.
LA SCRITTURA SBIADITA SU UN LATO - Altro elemento che fa dubitare il docente inglese è che la scrittura è sbiadita solo da un lato, segno di un prodotto probabilmente recente. In questo Watson trova appoggio nelle parole dello studioso zurighese dell'Antico e Nuovo Testamento Jorg Frey, che sempre al "Sonntags Blick" dice chiaro e tondo: "E' chiaro che si tratta di un falso moderno". Il frammento è tagliato perfettamente e non è ridotto a brandelli come invece dovrebbe essere se fosse un originale maltrattato dai secoli. Il retro del documento è sbiadito: se provenisse da un codice, da un libro antico scritto a mano, sarebbe invece possibile leggerlo bene davanti e di dietro.
Ma allora, Gesù è single o ha avuto una moglie? Sin dai primi secoli le fonti di cui siamo in possesso non parlano di un Gesù sposato. Ma è nel II secolo che il dibattito sulla sessualità di Cristo entra nel vivo. È di quell'epoca l'inizio di leggende su un eventuale matrimonio di Cristo. Leggende che dopo millenni sono servite a Dan Brown per scrivere "Il codice da Vinci". E (forse) a qualche falsario, pochi decenni prima, per produrre un frammento sul quale i dubbi, ora come ora, non mancano di inquietare gli studiosi.
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